Penale

ABUSO D’UFFICIO Art. 323 codice penale

Salvo che il fatto non costituisca un più grave reato, il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio, in violazione di norme di legge o di regolamento, ovvero omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto è punito con la reclusione da uno a quattro anni.

La pena è aumentata nei casi in cui il vantaggio o il danno hanno un carattere di rilevante gravità.

La norma punisce chi con un atto illegittimo o con una omissione altrettanto illegittima danneggia il buon andamento… Continue reading

Abusi di potere, conflitti di interesse

Il codice di comportamento dei pubblici dipendenti è molto chiaro stabilisce delle regole molto semplici

  1. Il dipendente deve svolgere i propri compiti rispettando la legge
  2. deve perseguire l’interesse pubblico (la gestione del ciclo dei rifiuti, la regolarità del servizio) senza abusare della sua posizione o dei suoi poteri.
  3. Deve comportarsi con correttezza, buona fede, trasparenza, ragionevolezza: deve rispettare le regole, farle rispettare, saper gestire le criticità e i problemi con intelligenza e elasticità, ma senza creare situazione di disagio o di privilegio ingiusto
  4.  deve essere indipendente e imparziale
  5. deve astenersi dal fare qualsiasi cosa qualora ci sia un conflitto di interessi.
  6. Deve astenersi da qualsiasi comportamento che possa nuocere agli interessi o all’immagine dell’azienda
  7. deve evitare qualsiasi tipo di… Continue reading

La CORRUZIONE nel CODICE DI COMPORTAMENTO DEI PUBBLICI DIPENDENTI

La CORRUZIONE nel

CODICE DI COMPORTAMENTO DEI PUBBLICI DIPENDENTI

La corruzione è anche vietata dal codice di comportamento dei pubblici dipendenti (DPR 62 del 2013), il cui articolo 4 stabilisce come ci si deve comportare:

1)     Il dipendente non chiede, nè sollecita, per sè o per altri, regali o altre utilità.

2)     Il dipendente non accetta, per sè o per altri, regali o altre utilità, salvo quelli d’uso di modico valore effettuati occasionalmente nell’ambito delle normali relazioni di cortesia e nell’ambito delle consuetudini internazionali : un piccolo mazzo di fiori a Natale o per il compleanno qualora ci siano rapporti continuativi, due cioccolatini, una lettera di ringraziamento. Mai denaro, mai cose di… Continue reading

Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio Art. 319 codice penale “Corruzione propria”

Il pubblico ufficiale che, per omettere o ritardare o per aver omesso o ritardato un atto del suo ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio, riceve, per sé o per un terzo, denaro od altra utilità, o ne accetta la promessa, è punito con la reclusione da sei a dieci anni.

La norma punisce il pubblico dipendente che percepisce una tangente per fare qualche cosa che si pone al di fuori delle proprie competenze, qualche cosa di vietato, di illegittimo. Prendere dei soldi per fare qualche cosa di illecito.

La nozione di “altra utilità” quale oggetto della dazione o della promessa al pubblico ufficiale non va circoscritta soltanto alle utilità di natura… Continue reading

Corruzione per l’esercizio della funzione Art. 318 codice penale “Corruzione impropria”

Il pubblico ufficiale che, per l’esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri, indebitamente riceve, per sé o per un terzo, denaro o altra utilità o ne accetta la promessa è punito con la reclusione da tre a otto anni.

La norma punisce il pubblico dipendente che riceve una tangente per fare qualche cosa che comunque rientra nelle proprie competenze, per compiere un atto che comunque si deve compiere a prescindere dal pagamento.

La nozione di “altra utilità”, quale oggetto della dazione o promessa, ricomprende qualsiasi vantaggio materiale o morale, patrimoniale o non patrimoniale, che abbia valore per il pubblico agente, a nulla rilevando, inoltre, che lo stesso venga corrisposto a distanza di tempo dall’accordo corruttivo.

CASISTICA

CASO 1: Condannato… Continue reading

Induzione indebita a dare o promettere utilità art. 319-quater codice penale

Fino al 2012 oltre che farsi dare del denaro con una costrizione, era concussione anche farselo dare con una induzione. La legge 190 del 2012 nota come legge Severino ha stabilito che è concussione soltanto la costrizione e ha introdotto il reato di

Induzione indebita a dare o promettere utilità

art. 319-quater codice penale

Salvo che il fatto costituisca più grave reato, il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, induce taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità è punito con la reclusione da sei anni a dieci anni e sei mesi.

Nei casi previsti dal primo comma, chi dà o… Continue reading

INDEBITA PERCEZIONE DI EROGAZIONI A DANNO DELLO STATO Art. 316 ter codice penale

Chiunque mediante l’utilizzo o la presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero mediante l’omissione di informazioni dovute, consegue indebitamente, per sé o per altri, contributi, finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati dallo Stato, da altri enti pubblici o dalle Comunità europee è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.

La pena è della reclusione da uno a quattro anni se il fatto è commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di un pubblico servizio con abuso della sua qualità o dei suoi poteri.

Quando la somma indebitamente percepita è pari o inferiore a euro 3.999,96 si applica soltanto la sanzione amministrativa… Continue reading

MALVERSAZIONE AI DANNI DELLO STATO Art. 316 bis codice penale

Chiunque, estraneo alla pubblica amministrazione, avendo ottenuto dallo Stato o da altro ente pubblico o dalle Comunità europee contributi, sovvenzioni o finanziamenti destinati a favorire iniziative dirette alla realizzazione di opere od allo svolgimento di attività di pubblico interesse, non li destina alle predette finalità, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni.

La norma punisce il privato che, avendo ottenuto denaro pubblico destinato a una determinata finalità pubblica, inizia quel fine ma per qualche cosa di diverso, normalmente per soddisfare interessi privati.

Il presupposto della condotta malversativa è rappresentato dalla ricezione di pubbliche sovvenzioni, in quanto devono derivare da uno degli enti citati nell’art 316 bis, deve trattarsi di erogazione a fondo perduto o ad onerosità… Continue reading

PECULATO D’USO Art. 314 comma 2 codice penale

Si applica la pena della reclusione da sei mesi a tre anni quando il colpevole ha agito al solo scopo di fare uso momentaneo della cosa, e questa, dopo l’uso momentaneo, è stata immediatamente restituita.

Si configura il peculato d’uso quando il colpevole, dopo aver usato la cosa pubblica, la restituisce.

La norma tutela non solo il patrimonio della Pubblica Amministrazione ma anche soprattutto il suo buon andamento. Ecco perché si può rispondere di peculato d’uso anche in mancanza di danno patrimoniale, perché comunque distogliendo il bene pubblico dalla sua funzione anche momentaneamente si provoca una lesione alla funzionalità dell’ufficio.

CASISTICA

Sono tipici casi di peculato d’uso quelli del dipendente dell’ente pubblico che utilizzi il telefono d’ufficio o l’auto di… Continue reading

PECULATO Art. 314 comma 1 codice penale

Il pubblico ufficiale  o l’incaricato di un pubblico servizio, che, avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui se ne appropria, è punito con la reclusione da quattro anni a dieci anni e sei mesi.

La norma punisce il soggetto pubblico che ha il  possesso o la disponibilità di denaro o beni di terzi per ragioni d’ufficio o di servizio e si comporta come se fosse il proprietario, utilizzandoli per fini personali.

La condotta lede gli interessi patrimoniali dell’Ente e dei privati, ma anche il regolare e buon andamento della pubblica amministrazione in quanto realizza un’estromissione totale del bene dal patrimonio dell’Ente.

CASISTICA

CASO… Continue reading