Abusi di potere e conflitto di interessi
Il codice di comportamento dei pubblici dipendenti è molto chiaro stabilisce delle regole molto semplici 1. Il dipendente deve svolgere i propri compiti rispettando la legge 2. deve perseguire l’interesse pubblico (la gestione del ciclo dei rifiuti, la regolarità del servizio) senza abusare della sua posizione o dei suoi poteri. 3. Deve comportarsi con correttezza, buona fede, trasparenza, ragionevolezza: deve rispettare le regole, farle rispettare, saper gestire le criticità e i problemi con intelligenza e elasticità, ma senza creare situazione di disagio o di privilegio ingiusto 4. deve essere indipendente e imparziale 5. deve astenersi dal fare qualsiasi cosa qualora ci sia un conflitto di interessi. 6. Deve astenersi da qualsiasi comportamento che possa nuocere agli interessi o all’immagine dell’azienda… Continue reading
La corruzione nel codice di comportamento dei pubblici dipendenti
La corruzione è anche vietata dal codice di comportamento dei pubblici dipendenti (DPR 62 del 2013), il cui articolo 4 stabilisce come ci si deve comportare: 1) Il dipendente non chiede, nè sollecita, per sè o per altri, regali o altre utilità. 2) Il dipendente non accetta, per sè o per altri, regali o altre utilità, salvo quelli d’uso di modico valore effettuati occasionalmente nell’ambito delle normali relazioni di cortesia e nell’ambito delle consuetudini internazionali : un piccolo mazzo di fiori a Natale o per il compleanno qualora ci siano rapporti continuativi, due cioccolatini, una lettera di ringraziamento. Mai denaro, mai cose di valore, mai oggetti che possono essere rivenduti per trarne un profitto. Comunque non deve mai ingenerarsi un’abitudine… Continue reading
La corruzione
Esistono due tipi di corruzione, che rappresenta lo scambio di un atto del pubblico dipendente verso una tangente pagata da un privato: Corruzione per l’esercizio della funzione Art. 318 codice penale “Corruzione impropria” Il pubblico ufficiale che, per l’esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri, indebitamente riceve, per sé o per un terzo, denaro o altra utilità o ne accetta la promessa è punito con la reclusione da tre a otto anni. La norma punisce il pubblico dipendente che riceve una tangente per fare qualche cosa che comunque rientra nelle proprie competenze, per compiere un atto che comunque si deve compiere a prescindere dal pagamento. La nozione di “altra utilità”, quale oggetto della dazione o promessa, ricomprende qualsiasi vantaggio… Continue reading
Induzione indebita a dare e promettere utilità
art. 319-quater codice penale Salvo che il fatto costituisca più grave reato, il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, induce taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità è punito con la reclusione da sei anni a dieci anni e sei mesi. Nei casi previsti dal primo comma, chi dà o promette denaro o altra utilità è punito con la reclusione fino a tre anni. La differenza fondamentale tra concussione ed induzione indebita sta nel fatto che nella prima figura vi è un abuso costrittivo del pubblico ufficiale, attuato mediante violenza o minaccia di un male ingiusto e notevole, da cui… Continue reading
Indebita percezione di erogazioni a danno dello stato.
Art. 316 ter codice penale Chiunque mediante l’utilizzo o la presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero mediante l’omissione di informazioni dovute, consegue indebitamente, per sé o per altri, contributi, finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati dallo Stato, da altri enti pubblici o dalle Comunità europee è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. La pena è della reclusione da uno a quattro anni se il fatto è commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di un pubblico servizio con abuso della sua qualità o dei suoi poteri. Quando la somma indebitamente percepita è pari o inferiore a euro 3.999,96 si… Continue reading
Malversazione ai danni dello stato
Art. 316 bis codice penale Chiunque, estraneo alla pubblica amministrazione, avendo ottenuto dallo Stato o da altro ente pubblico o dalle Comunità europee contributi, sovvenzioni o finanziamenti destinati a favorire iniziative dirette alla realizzazione di opere od allo svolgimento di attività di pubblico interesse, non li destina alle predette finalità, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni. La norma punisce il privato che, avendo ottenuto denaro pubblico destinato a una determinata finalità pubblica, inizia quel fine ma per qualche cosa di diverso, normalmente per soddisfare interessi privati. Il presupposto della condotta malversativa è rappresentato dalla ricezione di pubbliche sovvenzioni, in quanto devono derivare da uno degli enti citati nell’art 316 bis, deve trattarsi di erogazione a… Continue reading
Denaro e beni dell’Ente
Il denaro e i beni di proprietà dell’Ente o di terzi sono sacri: li si utilizza soltanto per i fini pubblici che sono propri dell’ente, non li si usa mai per fini personali, non si distolgono mai dall’uso pubblico. Le regole sono chiare e sono dettate dal codice penale, del codice di comportamento dei pubblici dipendenti e dai regolamenti interni dei singoli enti. È chiaro che la violazione di queste regole comporta responsabilità penale, responsabilità civile (ossia l’obbligo di restituire le cose e il denaro di cui ci si appropriati e anche di risarcire il danno, per esempio il danno all’immagine), e responsabilità disciplinare. Iniziamo dal codice di comportamento dei pubblici dipendenti (UDPR 62 del 2013) il cui articolo 11… Continue reading
La nuova legge anticorruzione “spazzacorrotti
L. n.13 del 16 gennaio 2019 La legge prevede nuove misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici. Le principali novità riguardano l’inasprimento delle pene per i reati di corruzione ma anche una nuova “causa di non punibilità” e nuovi strumenti di indagine per l’accertamento dei fatti di corruzione. Causa di non punibilità La Spazzacorrotti introduce il nuovo Art.323-ter del codice penale. Sostanzialmente, la legge spazzacorrotti introduce la figura del pentito nei reati di corruzione che, al di là degli aspetti etici del concetto di pentimento, qualora si autodenunci e denunci l’altro partecipante alla corruttela (lasciando sul tavolo, ovviamente, la mazzetta… Continue reading
Incarico di un pubblico servizio
Art.358 codice penale Agli effetti della legge penale, sono incaricati di un pubblico servizio coloro i quali, a qualunque titolo, prestano un pubblico servizio. Per pubblico servizio deve intendersi un’attività disciplinata nelle stesse forme della pubblica funzione, ma caratterizzata dalla mancanza dei poteri tipici di quest’ultima, e con esclusione dello svolgimento di semplici mansioni di ordine e della prestazione di opera meramente materiale. La norma qualifica come incaricati di un pubblico servizio coloro i quali, a qualunque titolo, prestano un pubblico servizio. La legge non richiede che l’attività svolta sia direttamente imputabile a un soggetto pubblico, essendo sufficiente che il servizio, anche se concretamente attuato attraverso organismi privati, realizzi finalità pubbliche. CASISTICA CASO 1 La qualifica di incaricato di pubblico… Continue reading
Nozione di pubblico ufficiale
PUBBLICO UFFICIALE
Art.357 codice penale
Agli effetti della legge penale, sono pubblici ufficiali coloro i quali esercitano una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa.
Agli stessi effetti è pubblica la funzione amministrativa disciplinata da norme di diritto pubblico e da atti autoritativi e caratterizzata dalla formazione e dalla manifestazione della volontà della pubblica amministrazione o dal suo svolgersi per mezzo di poteri autoritativi o certificativi.
La norma qualifica come pubblici ufficiali coloro che esercitano una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa.
Sono i soggetti che concorrono a formare la volontà di una pubblica amministrazione e sono muniti di poteri decisionali, di certificazione e di attestazione.
All’interno degli enti pubblici questa funzione è rivestita normalmente dagli amministratori ma è possibile che… Continue reading