Andrea Castelnuovo

COVID-19 E PROSPETTIVE DI RIFORMA DELLA RESPONSABILITA’ MEDICA

il medico e l’emergenza Covid 19 tra azioni di responsabilità civili e penali

RIFLESSIONI DELL’AVV ANDREA CASTELNUOVO

PER CONTO DI SNAMI NAZIONALE

(SINDACATO NAZIONALE AUTONOMO MEDICI – PRESIDENTE DOTT. ANGELO TESTA )

NOTA INVIATA  A GOVERNO E CAMERE, 19 APRILE 2020

 

Quella determinata dal Covid-19 è una situazione di emergenza tale da sconvolgere, ora e nel prossimo futuro, tutte le linee guida e i parametri che in una situazione di normalità hanno retto il complesso sistema della responsabilità civile e penale del medico.

Una situazione di incertezza, di inarrestabile rincorrersi degli eventi in cui il medico si trova ad agire senza il normale conforto del sapere scientifico, delle buone pratiche stabili e condivise dalla comunità scientifica cui appartiene,… Continue reading

COVID-19: L’INIZIO DELLA FASE 2, IL DPCM 26 APRILE 2020

Il DPCM 26 aprile 2020

misure per il contenimento dell’emergenza Covid-19 nella FASE 2

nella fase2  la nostra libertà di movimento subisce limitazioni alcune delle quali diverse rispetto a quelle che abbiamo subito fino ad oggi nella fase 1, ecco cosa ci aspetta.

resta ferma la possibilità per le regioni di adottare misure di contenimento più restrittive di quelle stabilite dal DPCM, e in questo nulla è cambiato.

La mascherina obbligatoria

viene introdotto l’obbligo di mascherina, che prima non c’era: nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza. Non sono soggetti all’obbligo i bambini sotto i… Continue reading

COVID-19: dai decreti legge di febbraio e marzo 2020, ai DPCM alle ordinanze regionali e sindacali

La Costituzione prevede come diritti inviolabili di tutti la libertà personale, la libertà di circolazione, la libertà di soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, la libertà di fare attività di impresa. Oggi ci troviamo a vivere (sopravvivere) con una enorme compressione di tutte queste libertà, ma si tratta di una compressione legittima perché la stessa Costituzione prevede che quelle libertà possano essere limitate per ragioni di sanità pubblica. Il bilanciamento tra l’esigenza di intervenire a tutela della sanità pubblica e la tutela delle fondamentali libertà individuali dei cittadini è assai delicato e credo sarà oggetto di tante riflessioni nei prossimi mesi e nei prossimi anni, oltre che di molte sentenze.

Oggi però la domanda che tutti ci facciamo… Continue reading

Privacy e protezione dati

I dati personali si distinguono in • identificativi: identificano una persona: il nome, il cognome, l’indirizzo di residenza, il numero di cellulare, la targa della macchina, le foto. • sensibili: informazioni relative all’origine razziale ed etnica, il credo religioso, le convinzioni filosofiche, le opinioni politiche, l’adesione a sindacati o partiti, l’orientamento sessuale e la salute • giudiziari: inerenti ai procedimenti penali a carico dell’individui

CODICE PRIVACY E GDPR Nell’ordinamento europeo la protezione dei dati personali è un diritto fondamentale disciplinato dalla direttiva europea 95/46/CE, recepita nell’ordinamento italiano dal Dlgs 196/2003 (Codice Privacy). Nel 2016 l’Unione Europea ha adottato il GDPR ossia il Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali, che è entrato in vigore in Italia il 25 maggio 2018… Continue reading

The whistleblowing

Esiste una particolare forma di segnalazione riservata, oggetto di notevole tutela da parte della legge (il DLGS 165/01, Articolo 54-bis) , che ha ad oggetto la segnalazione di “condotte illecite di cui il dipendente è venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro”. Questa legge stabilisce qualcosa di molto importante, cioè che il dipendente che segnala al RPCT (responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza) segnala all’ANAC (l’autorità nazionale anticorruzione), denuncia all’autorità giudiziaria (polizia, carabinieri, procura della Repubblica presso il tribunale, procura presso la corte dei conti) non può essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito, o sottoposto ad altra misura organizzativa avente effetti negativi, diretti o indiretti, sulle condizioni di lavoro determinata dalla segnalazione La legge inoltre stabilisce… Continue reading

Procedimento disciplinare e rapporto di lavoro

licenziamento immediato per i corrotti L’ art.32-quinquies del codice penale prevede che in caso di condanna a due anni per peculato, corruzione, concussione consegua l’estinzione del rapporto di lavoro o di impiego nei confronti del dipendente di amministrazioni , enti pubblici e enti a prevalente partecipazione pubblica. In altre parole in caso di condanna per un reato contro la Pubblica Amministrazione consegue il licenziamento immediato del dipendente. Cenni sul procedimento disciplinare il procedimento disciplinare nel pubblico impiego è regolato dal DPR 165 del 2001 ed ai vari contratti collettivi nazionali di lavoro per i singoli comparti che, in ogni caso, non sono difformi dalla norma di legge. A seconda della gravità dell’infrazione disciplinare e della sanzione, la normativa prevede che… Continue reading

I reati di falso commessi dal dipendente pubblico

Il codice penale prevede molti tipi di falsificazione di atti, della quale esistono due varianti: 1. FALSO MATERIALE vera e propria alterazione della genuinità del documento consistente in una contraffazione o in una alterazione del testo. Il falsificatore crea un documento a firma di un altro, oppure modifica un documento originale redatto da chi risulta esserne l’autore. 2. FALSO IDEOLOGICO ossia un atto che, seppur non materialmente falsificato (le firme sono vere e l’atto non è stato contraffatto), ha un contenuto non veritiero in quanto il suo autore vi afferma circostanze false. In altre parole si tratta di menzogna contenuta in un documento vero, non contraffatto e non alterato.

FALSITÀ MATERIALE COMMESSA DAL PUBBLICO UFFICIALE IN ATTI PUBBLICI Art.476 codice… Continue reading

L’interruzione di pubblico servizio

c.p. art. 340. Interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità. Chiunque cagiona un’interruzione o turba la regolarità di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità è punito con la reclusione fino a un anno. I capi, promotori od organizzatori sono puniti con la reclusione da uno a cinque anni l’interruzione consiste in una cessazione, anche temporanea, del servizio, il turbamento attiene alla sua regolarità, potendo al riguardo assumere rilevanza anche il mero ritardo, purché apprezzabile sul piano temporale e pregiudizievole per il regolare andamento del servizio. Non c’è reato se si rientri nella fisiologica prevedibilità delle tensioni umane connesse alle forme, ai tempi e alle modalità dell’intervento posto… Continue reading

Omissione e rifiuto di atti d’ufficio

Art. 328 codice penale Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni. Fuori dei casi previsti dal primo comma, il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che entro trenta giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse non compie l’atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del ritardo, è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a euro 1.032. Tale richiesta deve essere redatta in… Continue reading

Abuso d’ufficio

Art. 323 codice penale Salvo che il fatto non costituisca un più grave reato, il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio, in violazione di norme di legge o di regolamento, ovvero omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto è punito con la reclusione da uno a quattro anni. La pena è aumentata nei casi in cui il vantaggio o il danno hanno un carattere di rilevante gravità. La norma punisce chi con un atto illegittimo o con una omissione altrettanto illegittima… Continue reading